Giaveno e dintorni
Giaveno si trova in provincia di Torino, in Piemonte.
E’ situata Val Sangone e fa parte della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone.
Giaveno è a circa 500 metri s.l.m., ha numerose borgate immerse nel verde ed il centro città è ricco di storia e monumenti artistici.
Storia
Storicamente, uno dei primi documenti in cui troviamo citata Giaveno risale al 31 luglio 1001, quando l’imperatore Ottone III lo comprende tra i beni feudali del marchese Olderico Manfredi II.
In onore di questo avvenimento si è costituito nel 2001 il Gruppo Storico Ottone III.
Giaveno diventa possedimento degli abati di San Michele, con una donazione del conte di Savoia Tommaso I in data 21 febbraio 1209, i quali provvidero a fortificare la piazza con una robusta cinta muraria ed a costruirvi un castello. Successivamente, nel 1347, l’abate Rodolfo di Mombello decise di “villam iavenni murare”, con mura alte due trabucchi (circa sei metri), intervallate da cinque torri circolari.
Il perimetro della “Cittadella Abbaziale” è ancora oggi ben leggibile.
In particolare percorrendo Via Roma è possibile osservare tre torri originali inglobate in edifici del centro storico.
A partire dal 1611 le vicende di Giaveno si legarono a quelle personali del Cardinal Maurizio, figlio del Duca Carlo Emanuele I di Savoia, nominato in questa data abate commendatario di San Michele della Chiusa.
Nel 1622 egli chiese ed ottenne dalla Santa Sede la bolla di erezione dell’Insigne Collegiata di San Lorenzo Martire. A lui si deve anche la trasformazione dell’antico castello in palazzo residenziale. Il palazzo, con il suo parco, fu per tutto il Seicento la mèta estiva della Corte Sabauda. Alla fine del Seicento le numerose incursioni con saccheggi del generale francese Nicolas Catinat, spogliarono il castello, le borgate e le chiese.
Entusiasmo ed utilità si combinano nel 1882 con l’inaugurazione della linea tranviaria che univa Giaveno alla capitale sabauda passando per Orbassano, testimonianza della vivacità e dell’importanza economica della cittadina nell’Ottocento.
Nel 1889 sui monti di Giaveno a Pra Fieul in frazione Maddalena Adolf Kind dà avvio allo “ski” italiano.
Importanti pagine di storia furono scritte nel periodo della Resistenza (1943-1945) che vide i partigiani e l’intera popolazione sollevarsi contro l’oppressione nazi-fascista. Per tali episodi, alla cittadina di Giaveno è stata conferita la medaglia d’argento al valore militare dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (1997).
Attrazioni turistiche
Dal punto di vista artistico Giaveno è ricca di monumenti ed edifici degni di interesse.
La costruzione della Chiesa del Gesù, nota come Chiesa dei Batù (cioè Flagellanti), risale al 1576 anno in cui la Confraternita omonima ottenne l’autorizzazione ad edificare una propria Cappella.
La Chiesa dei Batù costituisce il più antico monumento religioso di Giaveno: in essa, alle severe linee classiche di impianto dell’edificio, si sovrappongono quelle più fantasiose dell’ornato di stile barocco. Dopo un periodo di abbandono, dagli anni’70, grazie agli interventi di restauro del circolo Ricreativo Culturale Biblioteca, è sede di manifestazioni culturali. Il suo suggestivo interno, che conserva gli arredi originali, è suddiviso tra la Chiesa (con prezioso organo risalente al 1781) e il coro a scanni. Dotata di un’ottima acustica e di un’atmosfera raccolta, è utilizzata come sede ideale per concerti di musica classica.
L’antica “Pievana di San Lorenzo” fu eretta in Collegiata, con bolla pontificia, da San Gregorio XV in data 16 dicembre 1622. L’edificio a croce latina è in stile classico e presenta una facciata sobria e severa nella quale è inserito il portale intagliato con fregi floreali. Al suo interno si compone di una navata centrale e due navate laterali con cappelle, alcune delle quali ospitano importanti decorazioni, come quella del Battistero con un dipinto del cuneese Alessandro Trono raffigurante Gesù che porge le chiavi a San Pietro. Dello stesso autore la pala d’altare della cappella dei Re Magi. A Joseph Ouvertus possiamo attribuire la tela dell’abside con San Lorenzo e sullo sfondo insolite vedute del Borgo Medievale e del Castello Abbaziale.
Il Palazzo Marchini, attuale sede del Municipio di Giaveno, venne eretto nel XV secolo dai Molines, nobile famiglia spagnola insediatasi a Giaveno. La facciata è ornata da un portico sotto il quale è ben visibile un affresco del’400 che ritrae un Angelo Annunziante, proveniente dalla distrutta cappella di San Rocco di Valgioie. Il palazzo è immerso nella splendida cornice del Parco Comunale, opera del comm.
Francesco Marchini, il quale lo realizzò dal nulla nei primi del’900 con l’intento che a goderne fosse la popolazione di Giaveno, come scrisse nel testamento di donazione del Palazzo e del Parco al Comune di Giaveno. Nella piazza antistante il Municipio si trova la Fontana del Mascherone, opera grottesca di Giacomo Fontana del 1622, scolpita in blocco di travertino a Chianocco in Val di Susa. Nelle borgate e frazioni che si dipartono in maniera concentrica dal capoluogo cittadino si possono ammirare importanti testimonianze della storia locale e della devozione popolare.
Il Santuario del Selvaggio ideato e voluto da monsignor Carlo Bovero e dedicato a Nostra Signora di Lourdes si presenta in stile romantico-lombardo. L’edificio è interamente ricoperto di pietra; ai lati due altissime guglie fanno da sentinella alla Chiesa.
In Borgata Villa è tutt’ora visibile una casa-forte realizzata nel 1290 per controllare la strada che dal villaggio conduceva verso la Colletta e Cumiana, denominata Arco delle Streghe a causa di urla e lamenti che i valligiani avrebbero sentito provenire dalla torre.
Sempre in questa borgata più avanti troviamo la Cappella della Madonna del Bussone,la cui origine risale al 1600.
In Borgata Sala sorge lo storico Castello degli Albezi (XIII sec.). Ora proprietà privata, fu la residenza della potente famiglia degli Albezi che esercitò per lungo tempo la funzione di castellania del borgo, su nomina dell’abate della Sacra di San Michele.
Cosa fare
Se ne avete l’occasione visitate Giaveno in concomitanza di una sua manifestazione o del mercato del sabato: vedrete la cittadina animata da colori e suoni.
Tutte le mattine nei giorni infrasettimanali in Viale Regina Elena è possibile acquistare direttamente dai produttori locali frutta, verdura, formaggi ed in stagione funghi appena raccolti.
Il mercato settimanale si tiene il sabato e può variare di una notevole affluenza, anche per il fatto che esso si svolge come da tradizione nelle vie e nelle piazze cittadine e del centro storico, animando così il paese di colori, odori, accanto alla sempre qualificata e raffinata offerta dei numerosi negozi ed attività commerciali.
Appuntamento classico, la quarta domenica del mese, è il mercatino delle pulci e dell’antiquariato ; un’occasione in più per visitare Giaveno in tutte le stagioni.
In concomitanza con il mercatino delle pulci è da porre in rilievo anche l’iniziativa “Scambio e compro”, momento in cui i ragazzi possono mettere in atto le loro capacità di vendita e baratto, proponendo giocattoli e libri usati.
Durante tutto l’anno l’Amministrazione Comunale propone poi un calendario assai ricco di eventi ed appuntamenti capaci di soddisfare la voglia di cultura, incontro, spettacolo, musica ed animazione di grandi e piccini.
Si inizia a Febbraio con il Carnevale Giavenese, festa popolare molto sentita;
“Maggionatura”, mostra mercato del naturale e dei prodotti artigianali; “Cascine Aperte”, occasione in cui visitare le cascine ed i laboratori da cui escono i favolosi formaggi locali; i due giorni dirievocazione storica del gruppo “Ottone III”, quando le vie del Centro Storico sono catapultate indietro nel tempo con un salto di mille anni.
Da citare inoltre il ricco calendario previsto nei mesi di Luglio ed Agosto, quando quasi ogni sera è possibile assistere a spettacoli come festival di cabaret, cinema all’aperto, balli latino-americani, sfilate di moda. Il tutto interamente gratuito!
Cosa mangiare
Giaveno non è per turisti e visitatori frettolosi, si addice piuttosto ai viaggiatori curiosi e capaci di rallentare e soffermarsi a godere del paesaggio e gustare un buon semplice piatto. La cucina locale e tipica di Giaveno rispecchia la tradizione della tavola piemontese con l’offerta di una ricca scelta di piatti a base di funghi e una buona proposta di formaggi.
Ad un passato quotidiano povero e semplice si richiama la preparazione della polenta accompagnata da burro e formaggio e una mensa composta di patate, cipolle, castagne e mele.
Di rilievo per bontà e qualità i formaggi locali dell’Alta Val Sangone prodotti da Aziende Locali che hanno custodito antichi metodi di lavorazione. Fanno gola il “Cevrin”, il “Bross”, il “Seirass”, la “Toma del lait brusc”, la Toma ed i Tominidella Val Sangone, ed il burro.
Molto sentita è ancora oggi la tradizione della transumanza, effettuata in tarda primavera per raggiungere gli alpeggi d’alta quota e permettere ai bovini di brucare oltre che foraggio fresco, diversi tipi di fiori ed erbe che conferiscono al formaggio odori ed aromi particolari.
Di recente impianto è un distributore automatico di latte fresco dal quale, come si faceva una volta, è possibile recarsi in cascina per avere il latte fresco tutti i giorni.
Fra gli ortaggi primeggiano patate e cipolle, tra i frutti castagne e mele; di queste ultime sono tipiche e da salvaguardare le seguenti varietà locali: Magnana, Cantin, Rosè e Pron.
Non mancano i frutti di bosco con mirtilli, lamponi, fragole e more.
Diverse anche le erbe aromatiche, officinali e le erbe “comuni” che si possono trovare nei prati in primavera ed estate: il dente di leone, la malva, la camomilla, ecc..
Tra le varietà di miele da citare il “Castagno” ed il “Millefiori di Montagna”, che gli apicoltori locali producono portando nei mesi estivi le famiglie di api nei pascoli alpini (pratica del nomadismo).
Tra le specialità da gustare, in un nutrito ventaglio di ristoranti e trattorie nel capoluogo e nelle borgate, le proposte a base di funghi porcini, risotto ai gallinacci, polenta con i funghi, cappelli di porcino impanati, funghi trifolati.
Ma eccezionali sono anche le cipolle ripiene, salate e dolci cotte al forno, la torta di riso, la minestra di castagne, le “anciove al vert” (le acciughe al verde), il “bagnet vert” (salsa verde) e la bagna càuda.
Per i dolci vanno segnalate le paste di meliga, biscotti friabili a base di farina di mais, burro e zucchero, le focacce e i “Giavenesi al Rum”.
Ultimo ma non per importanza il cioccolato entrato di recente a far parte dei prodotti tipici grazie all’intraprendenza e capacità di un giovane cioccolatiere giavenese, il quale si è meritato premi di rilievo nazionale ed internazionale (Slowfood).
Escursioni
Molte e variegate le attrattive per chi voglia praticare attività sportive outdoor o trascorrere un pò di tempo all’aria aperta.
Sono infatti possibili un pò ovunque piacevoli escursioni e passeggiate naturalistiche.
In particolare segnaliamo i monti dell’Aquila di Giaveno, con le valli del Tauneri e del Romarolo, dove la sezione di Giaveno del Club Alpino Italiano ha di recente compiuto un’opera di recupero e riqualificazione di antichi sentieri, percorrendo i quali si possono osservare diverse testimonianze materiali della cultura montana: terrazzamenti, antiche borgate, resti di carbonaie, nonché di fortificazioni (Colle della Roussa e Colle del Besso), risalenti al periodo in cui la cresta segnava il confine tra Savoia e Delfinato.
Va inoltre segnalata la presenza e la praticabilità del Sentiero Quota Mille, che percorre tutto l’anfiteatro dell’Alta Val Sangone con un percorso di oltre 50 chilometri, percorribile in più giornate sostando presso i diversi punti tappa presenti sul suo tracciato.
Molti di questi sentieri sono inoltre percorribili in mountain- bike.
Chi è appassionato di arrampicata sportiva potrà cimentarsi in interessanti monotipi o vie lunghe sul bellissimo gneiss di Rocca Parey (oltre 200 itinerari, con alcune vie di oltre 200 mt.), recentemente riattrezzata dalla sezione del C.A.I. e raggiungibile in soli 20 minuti con un comodo sentiero, oppure presso Baciasse, sempre in località Aquila di Giaveno.
Per chi preferisce l’equitazione, diversi maneggi offrono la possibilità di fare lezioni all’interno, oppure effettuare belle passeggiate su itinerari ormai classici.
Vi consigliamo i seguenti itinerari che alcuni dei più qualificati centri ippici della Val Sangone offrono:
Colletto del Forno: l’itinerario attraversa una zona che rivela tutta la ricchezza di acque pure della valle, tocca due borgate testimoni della cultura di montagna ed è consigliato a tutti.
Borgata Tora: si incontrano borgate, si attraversano boschi e tratti di pineta per un itinerario di circa 12 Km.
Colle Braida e Sacra di San Michele: questo percorso vi permette di raggiungere a cavallo il monumento simbolo della Regione Piemonte attraversando un versante della Val Sangone particolarmente soleggiato e con una natura selvaggia.
Monte Cuneo: il percorso attraversa una scultura della natura, lavoro millenario dei ghiacci e permette la visione di un panorama estremamente vario dagli specchi dei laghi di Avigliana alla bassa Val Sangone (Sangano-Reano-Trana) fino alla città di Torino.
In primavera ed estate vengono organizzate interessanti visite guidate alla riscoperta della Cittadella Abbaziale.
In inverno la Stazione sciistica di Pian Neiretto è velocemente raggiungibile dal capoluogo ed adatta in particolare a famiglie e a tutti coloro che vogliano provare a cimentarsi con questo sport.
Diverse le possibilità per una gita di sci alpinismo o con le racchette da neve: ricordiamo oltre ai monti Pian Reale e Rubinet, l’Alpe Colombino, dove è anche presente una pista di pattinaggio su ghiaccio ed un tapis roulant per divertirsi con bob e slittino.
Non si possono infine dimenticare i tre laghetti dove si effettua la pesca sportiva: l’ideale per far provare l’emozione della pesca anche ai più piccoli e per trascorrere una giornata in compagnia, magari pranzando con una bella grigliata all’aperto, sulle aree verdi che contornano i nostri laghetti.
La scuola di ricamo “Giaveno Ricama” realizza corsi personalizzati sulle tecniche tradizionali piemontesi come il Bandiera, i punti di fondo, il ricamo Colbert oppure il macramé, tecnica di origine araba, con la quale attraverso soli nodi si possono realizzare frange e contorni per vestiti.
Nei dintorni
Sacra di San Michele
L’angelo Michele ricorre cinque volte nella Sacra Scrittura: in particolare, nel libro di Daniele, di lui si dice essere il capo supremo dell’esercito celeste in difesa dei giudei perseguitati, mentre nel libro dell’’Apocalisse, Michele è il principe degli angeli fedeli a Dio, combatte e scaccia il drago (Satana) e gli angeli ribelli.
San Michele è quindi venerato dalla tradizione cristiana come difensore del popolo cristiano, e, rappresentato come guerriero, è chiamato in difesa contro i nemici della Chiesa.
Dall’oriente il culto dell’Arcangelo si diffuse e si sviluppò nelle regioni mediterranee in particolare in Italia, dove giunse assieme all’espansione del cristianesimo.
Nel V secolo sul promontorio del Gargano sorse il più antico e più famoso luogo di culto micaelico dell’occidente, il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo.
Molto presto questo Santuario divenne un luogo importante per la diffusione del culto micaelico in Europa e in Italia e rappresentò il modello ideale per tutti i santuari angelici successivi, che furono appunto eretti “ad instar” di quello garganico: le cime dei monti, i colli, i luoghi elevati, le grotte profonde furono dalle origini considerate come la sede più appropriata per il culto degli angeli e di Michele in particolare.
In Francia nel 708 o 709, su un altro promontorio, sulla costa della Normandia, fu consacrato all’Angelo un santuario detto di Mont-Saint-Michel au péril de la mer a causa del fenomeno dell’alta e bassa marea che rendeva pericoloso quel luogo.
La Sacra è di San Michele perché nasce e cresce con la sua storia e le sue strutture attorno al culto di San Michele che approdò in Val di Susa nei secoli V o VI. La sua ubicazione in altura e in uno scenario altamente suggestivo, richiama immediatamente i due insediamenti micaelici del Gargano e della Normandia. Fondata tra il 983 e il 987 sullo sperone roccioso del monte Pirchiriano si trova al centro di una via di pellegrinaggio di oltre duemila chilometri che unisce quasi tutta l’Europa occidentale da Mont-Saint-Michel a Monte Sant’Angelo.
Orario invernale dal 16 ottobre al 15 marzo
Apertura:
da martedì a sabato: 9.30-12.30; 14.30-17.00;
domenica e giorni festivi: 9.30-12.00; 14.30-17.30;
Orario estivo dal 16 marzo al 15 ottobre
Apertura:
da martedì a sabato: 9.30-12.30; 14.30-18.00;
domenica e giorni festivi: 9.30-12.00; 14.30-18.30;
L’ultimo ingresso è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura
GIORNO DI CHIUSURA: LUNEDI’ NON FESTIVO
N.B. Nei mesi di Giugno, Luglio, Agosto e Settembre la Sacra rimarrà aperta anche il lunedì con orario 9.30 – 12.30 e 14.30 – 18.00 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura)
APERTURE STRAORDINARIE:
Lunedì 13 ottobre e lunedì 20 ottobre APERTO con orario 9.30 – 12.30 e 14.30 – 18.00 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura).
Lunedì 22 dicembre e lunedì 29 dicembre 2014 APERTO con orario 9.30 – 12.30 e 14.30 – 17.00 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura).
Laghi di Avigliana
Il Parco Naturale Laghi di Avigliana, istituito nel 1980, è situato allo sbocco della Valle di Susa, ai piedi del Monte Pirchiriano su cui sorge l’antica abbazia della Sacra di San Michele, in una caratteristica zona dell’anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana, distante poco più di 20 chilometri da Torino.
Parco Orsiera Rocciavrè
I Funghi
FUNGO IN FESTA A GIAVENO ad Ottobre
Il Comune, l’Assessorato al Turismo, la Pro Loco e le Associazioni di Cercatori di funghi celebrano anche quest’anno il re del bosco con un ricco programma di appuntamenti che vanno dalla festa, alla cultura, all’arte alle visite, al mercato del fungo fresco spontaneo.